24 Jul 2023
Oggi sono stata per la seconda volta alla visita guidata del castello Taufers.
A differenza della prima visita, avvenuta l’anno scorso nel mese di agosto, questa volta é stata un esperienza al quanto negativa, con un finale ancora più negativo dovuto alla poca disponibilità e scarsa professionalità del signor Alexander Maier, responsabile del castello.
Innanzitutto siamo arrivati con la mia famiglia, 4 adulti, alla biglietteria del castello, dove ci é stato suggerito di partecipare alla visita guidata che sarebbe iniziata dopo 10 minuti. Superata la biglietteria ci siamo ritrovati sotto la pioggia dietro una coda con tantissime persone in attesa per iniziare la visita.
Raggiunta finalmente l’entrata per lo strappo dei biglietti ci è stato detto che il gruppo sarebbe stato diviso.
Con pazienza, siamo entrati nella prima stanza, notando subito che il gruppo consisteva di più di 40 persone (esclusi i bambini). La stanza era completamente piena, con bambini urlanti e nessuno spazio per vedere gli ambienti.
Durante la visita, la prima cosa che ho notato é che la guida faceva battute di natura sessista e discriminatorie per raccontare la storia del castello e le usanze del tempo, paragonandole ai giorni d’oggi è prendendo d’esempio i partecipanti alla visita con frasi e commenti come: ”Era normale che le persone fossero alte 1.50 come la signora” indicando una signora che era in visita; oppure ”Quella doveva essere l’insegnante di matematica perché era brutta” riferendosi ad un dipinto; E ancora riferimenti, battute di poco gusto e commenti negativi rispetto al matrimonio, l’età di matrimonio, l’essere zitelle, mogli o mariti (puntando il dito e tirando in causa i partecipanti della visita, inclusi minorenni).
Inoltre, come dicevo, il gruppo di visita era composto da bambini molto piccoli e adulti, e nonostante ciò, la guida non ha avuto esitazione a parlare di torture orribili e spiegarle nel dettaglio anche in presenza di bambini piccolissimi.
Purtroppo è difficile ricordare per filo e per segno tutto quello che è avvenuto ma subito dopo la visita, mi sono recata a cercare un ufficio per segnalare la mia esperienza negativa e le possibilità di miglioramento del servizio, in quanto dato il numero alto di partecipanti in spazi ristretti non mi è stato possibile seguire la visita come avrei voluto e dovuto essere.
Siccome il sito non dispone di nessun tipo di ufficio per informazioni e servizio di soddisfazione del cliente, sono tornata alla biglietteria, dove mi hanno indirizzata al signore Alexander Maier, (a quanto pare) il responsabile del castello.
Non appena l’uomo é arrivato, ho notato sul suo volto un sorriso da irritazione e superiorità, come a dire “cosa vuole questa”.
Ho così iniziato a descrivere il mio disagio riguardante le battute sessiste, la confusione durante la visita causa del numero esagerato dei partecipanti, e che avrebbero dovuto organizzare gruppi di numero inferiore a 40 persone (per esempio gruppi di 20 max) in quanto la dimensione delle stanze ha una capacità limitata e quindi con impossibilità di vedere gli ambienti e ascoltare le descrizioni. (Purtroppo come già detto metà della visita l’ho persa perché non c’era spazio nella stanza).
Il signor Alexander ha iniziato così subito a ridermi in faccia e rispondermi che non sarei dovuta recarmi al castello nel mese di luglio (risposta inutile è alquanto controproducente per i suoi interessi).
Purtroppo, non sono riuscita a terminare la mia esposizione con il signor Alexander, dato il suo atteggiamento per niente professionale, ma ineducato e supponente, non lasciandomi parlare e continuando ad interrompere (atteggiamento comune per molti uomini nei confronti di donne).
Vista la situazione ho ritenuto inutile andare avanti con la “conversazione”, chiudendo seccamente il discorso con: “lei è proprio il tipico italiano maschilista” a cui Alexander ha risposto “non sono italiano ma del Sud Tirol” (risposta che a mio parere ha inoltre un fondo razzista verso l’italiano, e ignorante in quanto essendo del Trentino Alto Adige e anche la sua nazionalità).
Con questo commento della mia spiacevole esperienza, vorrei suggerire al responsabile del castello e delle visite guidate, di formare i lavoratori del castello al raccontare la storia con terminologie ed esempi più adatti a questo secolo, evitando battute e commenti sulle persone, sulle professioni, e sulle scelte di matrimonio, in quanto dovrebbe essere una visita formativa e non un cabaret di cattivo gusto e discriminatorio; suggerire di effettuare gruppi family friendly dove le parole usate e i racconti possano essere pertinenti a età inferiori ai 5 anni; ma anche diminuire il numero delle persone dei gruppi (per esempio 15 max).
In ultimo sarebbe gradito che al signore Alexander Maier fosse offerto un corso di formazione per le buone maniere necessarie alla sua professione, e di educazione per quanto riguarda sessismo, razzismo e classismo.
In allegato le foto delle stanze piene, e quindi impossibili da visitare e di conseguenza ascoltare la guida.